mercoledì 12 febbraio 2014

Strutture adeguate per lo sport agonistico carpigiano, ma senza progetti megalomani



Mentre i partiti della coalizione si stanno incontrando per definire i contenuti base del futuro programma elettorale, si leggono sui giornali i pensieri degli sfidanti per le primarie di centro sinistra
a Carpi ed in questo fine settimana toccato alle tematiche sportive, in particolare sull’impiantistica.

Come circolo cittadino di SEL riteniamo che oscillare tra i progetti faraonici di un candidato ed il piccolo cabotaggio dell’altro non sia il massimo, meglio sarebbe una visione più realistica ma propositiva.

Per parlare dell’argomento è davanti agli occhi di tutti che la vetustà dell’impiantistica sportiva è una dei temi irrisolti da anni, così come il futuro dell’ex campo Fossoli, dell’attraversamento ferroviario di via Roosvelt, la prosecuzione della realizzazione di rotonde sulla tangenziale Losi, etc...

Lo stadio Cabassi è del 1928, la piscina degli anni 70, il palazzetto dello sport è del 1982 (ed è inadeguato da allora) la pista di atletica è più recente ma non può ospitare agonistica seria; una città di 70.000 abitanti che ospita società di un certo prestigio non può avere strutture di questo genere.
Giusto mantenere l’impegno sullo sport di base e per giovani, ma serve anche un pensiero più moderno, una visione più ampia che coniughi lo sport di base con quello professionistico; più che costruire piccole palestrine scolastiche, magari monosportive ed inadatte ad praticarci sport in modo agonistico, bisognerebbe concentrare gli sforzi realizzando strutture polifunzionali.

Dopo la palestra di Santa Croce, quella su via dell’Industria e quella di Cibeno, non è possibile che non si trovi il modo, anche in sinergia con gli utilizzatori o sponsor, per realizzare un palazzetto dello sport decente, con le caratteristiche minime per giocarci varie discipline, pallamano compresa, con possibilità di accogliere un numero ragionevole di spettatori, magari senza troppe tribunette retrattili o gradoni di cemento.

Il cantiere della piscina nuova pare essere decollato, ora serve tanta attenzione sui tempi e soprattutto un’analisi coerente del realizzato sulla base del progetto, sperando di avere al termine dei lavori una struttura con caratteristiche sia agonistiche che ricreative; lo stadio, attualmente in deroga biennale per la serie B, non sarebbe a norma nemmeno per la serie C, quindi bisogna fare dei pensieri seri per il futuro, aldilà della convenzione in gestione decennale col Carpi Calcio, magari ragionando su una struttura che possa ospitare altre attività commerciali o di spettacolo, coi vincoli di quella attuale o coi pensieri di una nuova.

Capiamo bene che non si può avere tutto e subito, ma serve una programmazione chiara e per i prossimi 5 o 10 anni, dandosi degli obiettivi realistici, insomma quello che pare essere mancato negli ultimi 30 anni, senza dimenticare esigenze “minori” come quella di avere una struttura per il rugby o la realizzazione finalmente di una campo da calcio in sintetico, coinvolgendo sponsor e privati, magari in un’ottica di concentrazione di risorse su progetti strategici.

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